Piramide rocciosa che si erge sulla dorsale tra le valli Varaita, alla testata del Vallone dei Duc, e Po, sopra il piano Gallarino, è la Cima delle Lobbie, 3015 m, salita da Castello di Pontechianale. Il toponimo Lobbie significa balconi (belvederi). La prima ascensione è stata fatta nel 1897.
Accesso
Si risale la Valle Varaita fino ad arrivare alle porte dell’abitato di Castello di Pontechianale dove c’è un parcheggio.
Itinerario
Si ritorna indietro, fino a un evidente pilone votivo e vicino a una bacheca, si imbocca il sentiero U8. Lì vicino c’è il Rifugio Alevé. Si sale nel bosco dell’Alevé, magnifici pini cembri, questo bosco con i suoi 817 ettari è la più estesa cembreta di tutto l’arco alpino. Sentiero ben indicato.
Dietro si apre la visione del Pelvo d’Elva e della Rocca la Marchisa.
Si segue il sentiero che supera alcune grange (Perin, Peira, Grangetta) e si raggiunge il Rifugio Bagnour a 2017 m.
Dopo si aggira il Lago Bagnour, in verità molto piccolo, e si segue il sentiero che sale verso nord nel bellissimo bosco. Quindi si entra nel tormentato Vallone dei Duc.
Sul sentiero si risale il Vallone dei Duc tra massi accatastati e zone di magra erba
fino alla base della Rocca Jarea, versante sud.
Con il sentiero ridotto a traccia si prosegue passando prima nei pressi di un’isola rocciosa, chiamata I Monti, e poi percorrendo una conca terminale in direzione del Passo dei Duc, valico detritico tra le cime Corn des Jasses, 2886 m, e delle Lobbie con decisa risalita (Duc indica in francese il gufo reale).
Poco prima di raggiungere il passo si piega a destra, e si va ad imboccare il primo canalone in direzione sud-est.
Parte alpinistica
Attenzione, nel caso in cui il canale sia innevato sono indispensabili piccozza e ramponi, il canale è lungo 200 m e presenta una inclinazione massima di circa 40 gradi. Si segue il bordo alla nostra sinistra salendo per evitare il più possibile gli sfasciumi e per non restare nel canale stesso, utile precauzione in caso di smottamenti.
Quando si raggiunge il termine del canale, faticoso, si arriva alla cresta in prossimità di una spalla posta a nord-est della cima.
Si va a destra e si trova una placca di 4 m II+, si traversa a sinistra e oltre un gradino di II+ su buona roccia si ritorna sulla cresta.
La si percorre, una serie di blocchi.
E si arriva fino alla cima nord-est, che è il punto più alto della bifida sommità. Tempo da noi impiegato: ore 4,30.
Se si vuole, si scende per un piccolo canale sul versante del Vallone dei Duc e su una piccola cengia si giunge all’intaglio tra le due punte e su lastroni si guadagna la punta sud-ovest, ampia.
In lontananza si vedono le montagne della Val Maira con il Buc de Nubiera e il Brec de Chambeyron.
Ritorno
Per la via di salita, percorso lungo, si vede bene la costiera verso il Viso con la Punta Dante e la Punta Michelis,
Porre attenzione nel canale si scende e si incontra il sentiero per il Rifugio Bagnour, un cartello indica la direzione per il Passo di San Chiaffredo e il Rifugio Sella.
Merita una sosta il Rifugio Bagnour.
Materiale: per la prima parte normale dotazione escursionistica, per il tratto finale per sicurezza corda da 20, alcune fettucce, meglio avere il casco.