Sulla collina torinese un itinerario turistico che partendo da San Vito, dove c’è una antica chiesa che si affaccia sulla città, porta al Faro della Vittoria vicino al Colle della Maddalena. Il percorso si snoda principalmente nel Parco della Rimembranza, detto anche Parco della Maddalena, inaugurato il 20 settembre del 1925 per commemorare i 4.787 caduti torinesi in guerra; vi fu piantato un arboreto con altrettanti alberi, appartenenti a più di 400 specie botaniche diverse. La prima chiesa di San Vito, la cui attuale facciata e struttura barocca è del 1605, risale addirittura all’XI secolo. Il campanile è di origine romanica e si riconoscono ancora alcune monofore e bifore con capitello a stampella e cornici marcapiano a dente di sega.
Accesso
Da Torino si sale per strada San Vito a Revigliasco fino alla chiesa di San Vito. A lato della chiesa ci sono alcuni parcheggi. Nel piazzale antistante la chiesa stessa si apre una bellissima veduta su Torino, verso Ovest. Essa è dedicata ai santi Vito, Modesto e Crescenzia.
Itinerario
Si attraversa la strada e si sale una stretta scalinata, poco pendente, che porta su Strada antica di Revigliasco, si gira a sinistra. Ci si trova sul sentiero N. 16, il “Sentiero dei Parchi”, che da Ponte Isabella porta al Faro della Vittoria.
La si percorre e si giunge all’incrocio con strada Vigne di San Vito, si continua sulla stessa girando a destra, la strada è stretta.
Si passa vicino a Villa Cartasegna (ex Bossola). Una cappella è posta a fianco dell’ingresso. Sulla sommità dell’altura di sinistra c’era un’antica torre denominata “Torre Bert”, belvedere della sottostante Villa Bossola. Lì salì Napoleone nel 1805 per vedere dall’alto la pianta di Torino. Al posto della torre oggi c’è una antenna, prima ancora un’altra antenna della stazione radio realizzata da Achille e Giovanni Battista Judica Cordiglia. I due fratelli, appassionati di telecomunicazioni, divennero famosi per avere captato i segnali provenienti dai primi satelliti.
Si arriva al Quadrivio Raby che si attraversa e si continua sul sentiero che corre parallelo alla strada.
Quindi si continua per il sentiero che dopo una breve discesa risale, per arrivare ad una zona aperta e da lì poi nuovamente su sentiero.
Nel percorso scelto si passa vicino alla zona ricca di piante di azalee. Quindi si arriva alla sommità del Bric della Maddalena che si trova a 715 metri sul livello del mare ed è il punto più alto della collina torinese, collina famosa anche per la Basilica di Superga.
Al Faro della Vittoria
Questo domina il piazzale, ed è dedicato alla Vittoria Alata. La grande statua in bronzo è opera dello scultore torinese Edoardo Rubino, dal peso di addirittura venticinque tonnellate e alta ben 18,50 metri. Essa poggia su un basamento in pietra, a sua volta alto otto metri.
Visuale amplissima, dalla Valle di Susa in primo piano il Musinè con dietro il Rocciamelone, poi tra gli altri il Monte Lera, l’Uja di Ciamarella, le montagne del gruppo del Gran Paradiso, la Torre di Lavina, la Punta Tersiva e poi fino al Massiccio del Rosa.
Le principali cime sono indicate su una struttura presente sul piazzale, posizionato dalla Sezione di Torino della benemerita Associazione Nazionale Alpini (Gruppo Torino Centro).
Ritorno
Per altra strada contornando la statua e scendendo lungo la strada sterrata che passando da Piazzale Timavo, per Viale Bainsizza porta in piazza Gorizia (i nomi ricordano le zone della Prima guerra mondiale) al monumento dedicato ai caduti (Ara ai Caduti),
e poi continuando diritti su viale Monte Grappa. Più in basso ci si sposta a destra verso la zona con un parco giochi sul Viale Caduti Dispersi in Guerra per ricondursi al percorso dell’andata e da lì fino alla partenza.
Materiali: normale dotazione escursionistica.