Spesso cime ignorate durante le ambiziose escursioni estive diventano appaganti mete di brevi ma grandiose sgambate invernali, e il Monte Ricordone raggiunto con le racchette da neve è certamente una di queste. Ci premia con un panorama spettacolare a solo un’ora e mezza di cammino dalla nostra auto. La cima è un dolce panettone raggiungibile da più punti (Rore, Sampeyre, Becetto, Chiaronto).
Accesso
Noi abbiamo scelto di partire dal Vallone di Gilba, fitto di antiche tracce di insediamenti montani, pievi arroccate, e pitture murali che risalgono al ‘500. Si lascia l’auto presso la borgata Ricchetta, quasi alla testata del Vallone, raggiungibile tramite stretta carrozzabile che rimonta alla nostra sinistra (destra orografica) al bivio all’altezza di Gilba San Sisto.
Itinerario
Il sentiero parte nella parte bassa dell’abitato, in direzione ovest, e rimonta i boschi con modesta risalita fino a raggiungere il Colle Malaura.
Da qui si vede già bene la cima del Monte Ricordone,
che si raggiunge su comodo sentiero fino alla sommità (palina con stazione meteo ARPA). Poco più in basso un’alta croce metallica ricorda il distacco della valanga che nel 1885 distrusse tre frazioni di Frassino.
Lungo il tragitto poche indicazioni, ma il percorso resta intuitivo.
Panorama grandioso a 360°. Oltre i crinali che terminano nel Saluzzese, la sconfinata pianura piemontese, e in lontananza, ben visibili, Rocciamelone, Gran Paradiso e Monte Rosa. Ma è di fronte a noi che si stagliano, da sud a nord, il Chersogno, Rocca la Marchisa, Pelvo d’Elva, Cima delle Lobbie e ovviamente il Re, il Monviso.
Una bella croce ricorda la valanga del 18 gennaio 1885.
Ritorno
Per la via dell’andata.
Materiali: normale dotazione.