Ottimo belvedere sulle Valli di Lanzo posto sulla dorsale tra la Val d’Ala e la Val Grande, salito da Ala di Stura passando dal Colle d’Attia: il Monte Doubia, 2463 m. Il toponimo vuole dire “doppia” perché vista dal basso da Ala, presenta una doppia gibbosità. Sia durante la salita sia sulla cima la vista si apre sulle cime circostanti, tra cui la vicina Uja di Mondrone. L’escursione è classificata E, avendola salita all’inizio della primavera con neve residua e punti leggermente ghiacciati è da considerare EE.
Accesso
Si percorre la Val d’Ala fino ad Ala di Stura e si parcheggia nel piazzale posto a sinistra, in basso, della via principale.
Itinerario
Si risale poi tramite scala alla provinciale e dopo, prima della bella chiesa di Ala, si gira a destra su una strada asfaltata che, passando di fianco ad una birreria, si segue andando diritti fino al ponte sul torrente.
Le indicazioni lì presenti indicano 3 ore al Colle d’Attia raggiungibile in un tempo minore. Si attraversa il ponte e si sale lungo una stretta strada prima asfaltata poi sterrata.
Subito si impone alla vista, sul lato orografico destro della valle, il Monte Rosso d’Ala.
Quindi si passa, seguendo la strada, in prossimità di diverse case. All’altezza di una di queste sulla destra inizia il sentiero, segnato da un vecchio cartello in legno. (Volendo si può anche seguire la strada sterrata).
Si continua sul sentiero n. 238 che passa inizialmente tra muretti in pietra ben segnato (segnavia bianco/rosso, all’inizio sono presenti anche segnali viola). Il sentiero più avanti incrocia la strada sterrata. Si tocca in sequenza prima Chiottero a 1270 m
poi si incontra la verde radura di Pian d’Attia a 1382 m, con sopra le case.
I bei faggi e i più radi castagni riempiono il sentiero di foglie, nascondendo le pietre: in questo tratto il sentiero può risultare scivoloso (in particolare al ritorno).
Quindi si continua su sentiero fino ad uscire dal bosco all’Alpe d’Attia, un’ampia radura erbosa con alcune case parzialmente diroccate più in basso e
poi altre in alto, con fontana, alla quota di 1740 m.
Il sentiero continua prima fra pietrame dietro le stalle e poi sale con decisione con numerosi zig-zag fino al Colle d’Attia, posto a 2104 m ed individuato da un aguzzo masso che si nota salendo.
Dal colle dove giunge il sentiero che sale da Chialamberto, numero 303 (vedi su questo sito escursione al Colle Crosiasse posto più in basso e vicino), si abbandona la traccia. Si seguono gli ometti lungo l’erto e faticoso crestone del Monte Doubia, su erba olina con pietrame e poi tra blocchi accatastati. (Noi erroneamente siamo passati più a sinistra nella prima parte).
Si giunge all’anticima, e dopo si scende leggermente avendo a destra uno sperone roccioso,
si fa un traverso in piano e poi verso sinistra si sale alla Punta Doubia
raggiungendo l’ampia cresta,
poi si arriva all’ometto della vetta.
In cima
Panorama ampio sulle Valli di Lanzo e sulla Valle dell’Orco. Bella apertura sulla Punta d’Arnas con alla sua sinistra la Croce Rossa.
Domina centralmente la scena l’Uja di Ciamarella.
Bella vista sulla testata della Val Grande con tra le altre la Punta Francesetti e l’appuntita e centrale Uja della Gura.
Dietro di noi la Punta Girard, la Levanna Orientale e la Punta Barrouard.
Ritorno
Per la via dell’andata procedendo con attenzione in particolare dopo l’anticima. (Noi abbiamo sostato in prossimità della fontana)
Materiali: normale dotazione escursionistica, essendo in primavera abbiamo portato ghette e ramponcini.