Un percorso “verticale” da Balme alla Punta Rossa di Sea: cima rocciosa posta sullo spartiacque tra la Val d’Ala e la Val Grande di Lanzo, a 2908 m, che precipita con una dirupata parete nel Vallone di Sea. Essa è posta tra il Ghicet di Sea, 2570 m, e gli Speroni di Sea. L’ambiente in cui si svolge l’itinerario è selvaggio e poco battuto. Discesa ad anello alle Grange del Pian della Mussa e poi per sterrata nuovamente a Balme. Percorso da fare con tempo stabile.
Accesso
Si percorre la Val d’Ala fino a Balme e si parcheggia nel piazzale a sinistra della via Capoluogo che attraversa il paese subito dopo il negozio di articoli sportivi di Tonino Sport Balme che si trova invece sulla destra e che è molto ben fornito di attrezzatura di montagna.
Itinerario agli Speroni di Sea
Dal piazzale auto si attraversa la strada e si seguono le indicazioni (sono anche presenti le indicazioni per il sentiero Labirinto Verticale, utilizzato fin dall’antichità dai pastori di Balme, che permette di superare le balze rocciose poste sul ripido versante esposto a sud sopra l’abitato di Balme) che portano all’Albergo Camussot, ora chiuso: subito dopo si imbocca il sentiero.
Il tracciato n. 228 sale tra noccioli e faggi e raggiunge la palestra di roccia Ginevrè, quindi si svolta a sinistra.

Marco Blatto nel primo tratto di salita
Salendo lo sguardo va sulla Rocca di Tovo, parete est, dove c’è la via di arrampicata Giustetto – Grassi, descritta su questo sito.
Si continua ancora nel bosco, ora più rado, e successivamente si sale un tratto ripido, una vera e propria rampa di roccia in leggera diagonale;
dopo aver superato il Rio Ru si passa sotto i Torrioni del Ru.
Si ripassa il Rio Ru e si va a destra fino ad un intaglio tra due rocce dopo decisa salita.
Dopo l’intaglio fare attenzione al passaggio che comporta un breve tratto in discesa con roccia ed erba.
Successivamente si incontra il sentiero n. 229 (Labirinto verticale) e si prosegue nell’ampio canale roccioso.
Sulle rocce si trovano incisioni fatte dai pastori, in prevalenza del XIX secolo.
Nel tratto detritico si sta prevalentemente sul lato sinistro del canale (nostra destra);
più in alto, superato un costone, il terreno cambia con erba e rocce e la vista è dominata dall’Uja di Mondrone.
Questa bellissima montagna l’avevo salita diversi anni fa in compagnia del notaio Antonio Maria Marocco, che ricordo con gratitudine.
Il percorso si fa meno erto e si arriva all’incrocio con il sentiero n. 227 che sale dalla conca posta a destra
dove c’è il bel Lago Mercurin, 2491 m.
L’ultima parte conduce agli Speroni di Sea, 2803 m. (Quasi 1500 m percorsi in 4 ore).
Itinerario alla Punta Rossa di Sea
Dagli Speroni di Sea si percorre la cresta tenendosi preferibilmente sul lato della Val d’Ala, dall’altro lato la costiera è a picco. Sotto di noi si vede il Lago del Ru.
In un punto, per la presenza di un salto, tratto in disarrampicata di pochi metri, poi si riprende a salire fino ad un tratto più erto che si fa in aderenza.
Lo stesso tratto visto dall’alto.
Si arriva poi alla panoramica cima.
Bella vista sull’Uja di Ciamarella e sul Vallone di Sea a destra.
Si impone allo sguardo l’Uja Bessanese.
Più lontane la Croce Rossa con il piccolo ghiacciaio e la Punta d’Arnas.
Ritorno
Ci si abbassa dalla cima sull’ampia costiera seguendo gli ometti fino a ricongiungersi con il sentiero n. 227.
Lo si segue in direzione Pian della Mussa, successivamente si incontra una piccola sorgiva.
Il percorso, molto vario, raggiunge l’Alpe della Rossa, 2229 m,
e dall’alpe si scende fino al Pian della Mussa, arrivando al bar/ristorante Bricco vicino alle Grange della Mussa.
Dopo una buona bevuta si segue la strada e poi la sterrata che sul lato destro della Dora porta a Balme, al punto di partenza.
Materiali: normale dotazione escursionistica (un suggerimento: se si vuole portarsi il casco, pesa poco ed è un’ottima protezione).