Dal Gran San Bernardo al Fourchon per la cresta di confine

  • Destinazione: Cresta di confine tra Gran San Bernardo e Mont Fourchon
  • Zona: Alpi Pennine [sez. 9]
  • Gruppo montuoso: Gruppo Grand Golliaz-Mont Ferret [Alpi del Grand Combin]
  • Regione: [IT] Valle d'Aosta
  • Valle: Valle del Gran San Bernardo
  • Difficoltà: EE
  • Data: 23/08/2024
  • Traccia GPX: Scarica
  • Partenza: Ospizio del Gran San Bernardo
  • Altitudine partenza: 2470
  • Altitudine arrivo: 2949
  • Dislivello: 479
  • Attacco percorso: presso il museo storico e il canile
  • Esposizione: varia
  • Punti di appoggio:

Splendida traversata sulla cresta di confine italo-svizzero tra il Colle del Gran San Bernardo e il Monte Fourchon (2902 m) passando per la Grande Chenalette (2889 m), la Pointe de Drône (2950 m) e il Col Ferret (2698 m). Itinerario molto panoramico che richiede un certo impegno per la sua lunghezza e presenta alcuni passaggi delicati. Una buona parte del percorso è attrezzata con corde metalliche e scalette. Il tempo di percorrenza totale varia tra le 3 e 5 ore.

Accesso

Con la strada statale SS27 si arriva al Colle del Gran San Bernardo, si supera la dogana e si parcheggia nei pressi dell’Ospizio.

Itinerario  fino al Col Fenêtre de Ferret

Si risale un breve tratto di strada asfaltata verso il museo dell’Ospizio e si prosegue su un sentiero che porta ad una piccola costruzione che è  la stazione di partenza della seggiovia inaugurata il 6 luglio 1954,  che all’epoca aveva il record di altezza ma che ormai è dismessa.

Partenza del sentiero

Una traccia segnata con strisce bianche parte sulla destra, risalendo prima il versante sud e successivamente girando sul lato est fino a raggiungere una piattaforma di cemento con la stazione di arrivo della seggiovia a 2770 m dove è presente la bandiera svizzera.

Piattaforma arrivo della seggiovia

All’estremità della piattaforma si vede quello che rimane della stazione d’arrivo della seggiovia. Da quel punto parte una traccia che si dirige verso la Grande Chenalette, riconoscibile dalla bandiera italiana issata sulla vetta.

Gabbiotto della seggiovia dismesso. Sullo sfondo la Chenalette con la bandiera

Percorso un centinaio di metri, inizia il sentiero attrezzato con scalette metalliche e le corde che aiutano a superare la parte più ripida e raggiungere il palo con la bandiera.

Luca sulla Grande Chenalette

Lo spazio sulla vetta è ridotto e occorre fare attenzione a causa della notevole esposizione sul lato italiano. L’itinerario prosegue verso est e tramite un’altra corda fissa scende per un breve tratto per poi risalire il crinale roccioso in direzione della Pointe de Drône visibile a distanza. Superati i primi 100 metri il percorso diventa agevole e in buona parte pianeggiante fino all’ultimo tratto prima della vetta.

Vetta della Pointe de Drône. Sullo sfondo la catena del Bianco

Pointe de Drône è il punto più alto della traversata. Dalla sua cime si gode di un’ottima visuale su tutti i lati: in particolare a ovest la catena del Monte Bianco, a est il Grand Combin e il Vélan, in lontananza il Cervino e il Monte Rosa.

Alta Valle del Gran San Bernardo con la strada statale SS 27

La discesa verso il Col Fenêtre è piuttosto ripida su terreno roccioso ma è facilitata da corde metalliche ben ancorate alle rocce.

Pointe Drone vista dal Col Fenêtre de Ferret

Si arriva prima al Col Fenêtre de Ferret alto (2722 m)

Col Fenêtre de Ferret alto

e successivamente, dopo una breve risalita, si ridiscende su percorso erboso fino al Col  Fenêtre de Ferret (2698 m), un punto di passaggio molto frequentato che collega la Val Ferret svizzera con la Valle del Gran San Bernardo. Il colle si trova poco oltre metà del percorso e in caso di rientro anticipato consente una rapida e agevole via di ritorno fino alla strada statale ss27 che riporta al Gran San Bernardo.

Col Fenêtre de Ferret

Itinerario  dal Col Fenêtre de Ferret al Fourchon

Il percorso riprende in salita fino alla Tête de Fenêtre (2823 m).

Tra la Tête de Fenêtre e il Mont Fourchon. Sullo sfondo il Vélan e il Grand Combin

Da qui si alternano tratti di cresta larghi ad altri più scoscesi ed esposti che richiedono attenzione.

Branco di stambecchi in riposo

Lungo il percorso si incontrano  facilmente branchi di stambecchi che stazionano indolenti sul prato. L’ultimo tratto di cresta è roccioso e si presta a divertenti (e facili) arrampicate comunque evitabili deviando da un lato o dall’altro della cresta.

Vetta del Fourchon

La vetta del Fourchon è un ottimo punto panoramico verso la catena del Monte Bianco.  Scendendo dal Fourchon, a breve distanza si incontra il bivacco Canavari-Letey recentemente inaugurato; inoltre, volendo (e avendo ancora energie), si può proseguire la traversata fino alla notevole cuspide del Pain de Sucre (vedi descrizione).

Ritorno

Dal Fourchon si scende con comodo sentiero all’Alpe Baus vicino alla statale. Da qui, per chiudere l’anello, si ritorna al Gran San Bernardo in circa mezz’ora di cammino.

Attrezzatura

Attrezzatura da escursionismo esperto: scarponi, bastoncini e abbigliamento adeguato.

NOTE

La traversata va fatta con il tempo bello, in estate (luglio-settembre).

 


About author

Giorgio Bertin

Sono un ingegnere in pensione. Nato ad Aosta e vissuti i primi anni ad Etroubles, ho iniziato presto ad amare le montagne facendo con amici gite e scalate sulle principali montagne valdostane. Abitando ora a Torino ho incontrato una compagnia con la quale condividere la passione per la montagna, vissuta con un senso più profondo. Occasionalmente mi accade di organizzare gite di gruppo per ragazzi.

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